Epidemia, didattica e relazioni: isolamento e trasformazione digitale durante il Covid-19
L'arrivo inaspettato e improvviso di questa epidemia ha portato alla luce sfide e opportunità fino ad ora impensate. In questo momento storico e sociale complesso, alle scuole è richiesto di utilizzare la didattica online, stravolgendo le consuete esperienze di apprendimento e trasformando le dinamiche relazionali tra insegnanti, studenti e genitori. Gli studenti si trovano in una condizione di solitudine, privati della classe e del contatto con i propri amici; agli insegnanti è stato chiesto di modificare i percorsi didattici, utilizzando non solo nuovi canali di contatto con gli studenti ma anche nuove forme di conduzione delle lezioni, delle valutazioni e della trasmissione del sapere. I genitori infine, si sono trovati a dover organizzare, sostenere e monitorare i percorsi scolastici dei propri figli.
Diversi sono gli aspetti psicologici e pedagogici implicati in questa situazione, oltre che sociali e, più semplicemente, di carattere tecnico-organizzativo. Per le famiglie la quotidianità si è modificata concentrandosi inizialmente su una riorganizzazione degli spazi domestici, sulla condivisone dei dispositivi tecnologici e sulla sovrapposizione dei ruoli familiari e professionali la cui separazione non è più così netta come prima di questa epidemia: i genitori si sono trovati divisi tra il continuare il loro lavoro attraverso lo smart working e, contemporaneamente, il seguire e stimolare i propri figli verso lo studio e il loro ruolo di studenti. L'epidemia ha però anche attivato aspetti psicologici legati alla paura e, in particolare alla paura della morte. Le famiglie si sono trovate spesso sole e si sono dovute assumere la responsabilità con i propri figli di elaborare e aiutarli ad elaborare questa paura, oltre a trasmettere il senso di responsabilità individuale conseguente alle misure di contenimento adottate dal governo che negano qualsiasi contatto con l'esterno. Rinchiusi così tra le mura di casa, ricorrenti e molteplici possono essere i vissuti: confusione, instabilità, ansia, preoccupazione, solitudine, incertezza.
I docenti vivono, dalla loro parte, un improvviso stravolgimento della didattica: oltre a ridurre e modificare i programmi, la trasmissione dei contenuti avviene al di fuori dell'aula scolastica spostandosi virtualmente in un luogo non ben definito ma di fatto realizzandosi in luoghi diversi quali la cucina, il soggiorno, la camera da letto. Non mancano così distrazioni sia per loro che per gli studenti che limitano di fatto la concentrazione e l'attenzione e, per questo, le lezioni sono diventate circoscritte nel tempo (in particolare le materie principali hanno ridotto notevolmente il numero di ore di insegnamento), con il conseguente sforzo di concentrarle e renderle essenziali. L'inevitabile assenza della presenza e della vicinanza fisica hanno condotto alla mancanza di condivisione diretta e quotidiana sia tra colleghi che con gli studenti, venendo a mancare il tradizionale modo di educare e di insegnare. I racconti degli insegnanti denotano una grande difficoltà e un grosso limite dell'insegnamento a distanza che impedisce loro l'abituale comportamento del girare attraverso i banchi di scuola, del breve contatto fisico con i propri alunni che permette loro di mostrare a tu per tu che cosa devono "perfezionare" e "aggiustare", ma che impedisce anche la semplice "pacca sulla spalla" che rappresenta un piccolo ma essenziale incoraggiamento e rinforzo positivo. Il pedagogista Cesare Scurati scriveva che "La scuola è il posto di lavoro dove si generano relazioni umane" e che la sua 'mission' principale è proprio questa. In effetti, nel ricordo di molti adulti, l'esperienza scolastica rimane spesso registrata come quella che più di altre ha consentito di incontrare persone decisive per la propria formazione umana e personale. Ecco allora che l'insegnamento a distanza nega completamente questo aspetto sia per i ragazzi che per gli adulti che si vedono respingere quelle relazioni umane utili e necessarie per migliorare e rendere più efficace l'apprendimento e che rappresentano anche un laboratorio di prova e di esperienza per imparare a gestire rapporti umani più maturi, competenze che saranno per i più piccoli molto utili nel loro futuro.